GIRO D'ITALIA, DRAMMA WEYLANDT

La terza tappa del Giro d'Italia è scossa da un dramma: il 25enne belga Wouter Weylandt della Leopard-Trek è caduto rovinosamente su un tratto in discesa a circa 25 km dall'arrivo di Rapallo, ha impattato violentemente contro un muro ed è in fin di vita. Al corridore è stato praticato più volte il massaggio cardiaco, ma è rimasto esanime: inoltre, l'elisoccorso non è riuscito ad atterrare e il ciclista verrà trasportato in ospedale in ambulanza.

Da una prima ricostruzione, Weylandt ha urtato il muro col pedale e ha subìto un fortissimo impatto sul terreno col volto. Sono rapidamente intervenuti quattro medici del servizio sanitario del Giro, che hanno intubato il ragazzo e praticato iniezioni di adrenalina e atropina per rianimarlo. Purtroppo, senza esiti immediati.

L'organizzazione del Giro d'Italia ha deciso di annullare il cerimoniale previsto per la premiazione alla fine della tappa, vinta dallo spagnolo Vicioso.


ZOMEGNAN: SITUAZIONE IRREALE
"E' una situazione irreale, ero davanti alla tv quando e' successo. Le notizie non sono buone". Angelo Zomegnan, direttore del Giro d'Italia, commenta cosi' la terribile caduta in discesa del belga della Leopard-Trek, Wouter Weylandt, nel finale della terza tappa con arrivo a Rapallo. "Il nostro servizio sanitario e' intervenuto rapidamente e con perizia - sottolinea Zomegnan ai microfoni Rai, nel corso de 'Il Processo alla tappa' - Abbiamo la coscienza a posto, in nessuna corsa al mondo ci sono le attrezzature e i mezzi che abbiamo qui. Siamo aiutati dai ragazzi del soccorso alpino a cui da quest'anno si sono aggiunti due mezzi dei vigili del fuoco". Zomegnan ringrazia il 118 dell'Ospedale di Genova, la cui "solerzia per far arrivare l'elicottero e' stata encomiabile. Ora possiamo solo aspettare e augurarci delle notizie buone". Il direttore della Corsa Rosa ha poi confermato di aver fatto annullare il cerimoniale "perche' non c'e' nulla da festeggiare. Oggi e' un giorno triste, speriamo che si chiuda con una serata di sollievo".