Euro 2012, Italia 5-0 Far Oer
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Euro 2012, Italia 5-0 Far Oer
FIRENZE - E' un beneaugurante segno del destino che la prima Italia bella di Cesare Prandelli sia arrivata a Firenze, città dallo sviluppato senso estetico e dalla grande resistenza all'usura del tempo. E anche se non potrà essere catalogato come un capolavoro, il 5-0 rifilato ai dopolavoristi delle Isole Far Oer nella serata di festa annunciata al Franchi, fatta la tara dello scarsa qualità degli avversari, regala segnali di un progetto, un'idea di calcio spettacolare.
Meccanismi mentali che si erano sbrindellati nel basso impero della nazionale che fu campione del mondo con Lippi in panchina. E' certo presto per trarre conclusioni, ma e' un fatto che stasera con i cinque gol firmati da Gilardino, De Rossi, Quagliarella, Pirlo e soprattutto dall'applauditissimo Cassano sia arrivato il primo successo azzurro di goleada (anche l'occhio vuole la sua parte) dopo quasi 20 anni e contestualmente un interessante primo posto nella classifica del girone eliminatorio degli europei. Per carità, tutto dovuto vista la partenza in discesa con Estonia e Far Oer: ma l'affetto con il quale i sempre ostici tifosi di Firenze hanno seguito il nuovo leader Cassano e gli altri azzurri (magari incentivato dalle accattivanti scelte del fiorentino d'adozione Prandelli: tre giocatori viola in campo più un ultrà dichiarato come il portiere del Bologna, Viviano) indica che il laboratorio del ct comincia a funzionare. Crescita tecnico-comportamentale di Cassano, meccanismi di gioco e approccio psicologico del gruppo vanno ovviamente rivisti di fronte a giocatori più qualificati dei carpentieri e poliziotti isolani, e l'occasione è già in programma a Belfast l'8 ottobre. Ma il senso della serata è di segno nettamente positivo, e visti i tanti patemi azzurri degli ultimi tempi e' già molto. Il clima di celebrazione era stato esaltato in avvio persino dalla ormai abituale invasione di campo pacifica del tifoso di Cassano travestito da Superman: grandi applausi anche per lui, che arrivava stavolta fino all'abbraccio con il suo idolo. E subito attacchi insistenti degli azzurri, illuminati in avanti da Fantantonio ma alimentati nel gioco dalle retrovie dagli esterni De Silvestri e Antonelli. Ci volevano dieci minuti tambureggianti per arrivare al gol scacciapensieri, ma quando Gilardino infilava di testa su angolo di Pirlo anticipando gli spauriti difensori avversari, appariva chiaro che sul piano del risultato il più era fatto. Restava da vedere se l'Italia aveva voglia e capacità di insistere alla ricerca di meccanismi da collaudare e soprattutto di gol da mettere in carniere in vista di un'eventuale ricorso alla differenza reti nella compilazione della classifica finale del girone. Ed effettivamente gli azzurri continuavano a spingere persino divertendosi (in particolare Cassano e Giuseppe Rossi) alla ricerca della giocata a effetto. Ne sortivano occasioni in serie, fino al raddoppio realizzato da De Rossi al 22' dopo bella azione corale avviata proprio da Rossi e Cassano e perfezionata con cross al bacio di Antonelli sul quale il romanista ciccava il primo tiro e replicava di forza sulla ribattuta avversaria. Mancava alla festa un gol di Cassano, che arrivava pero' qualche minuto dopo grazie a un gran destro dal limite dell'area: applaudivano in tribuna, seduti uno accanato all'altro, Baggio, Riva e Rivera: i senatori a vita del calcio italiano. E quello delle isole Far Oer cosa era in grado di produrre nella difficile serata del Franchi: un solo tiro di Mouritsen (parata facile di Viviano) in tutto il primo tempo. Nella ripresa la prima emozione la regalava all'8' un cross pennellato di cassano che mandava in confusione la difesa avversaria e chiamava alla rovesciata Gilardino, con palla fuori di pochissimo. Prandelli capiva che serviva una scossa in avanti e sostituiva la coppia Gilardino-Rossi con Pazzini-Quagliarella. Il neo juventino veniva fischiato (pare però per vecchie ruggini, non per la sua appartenenza bianconera) anche quando sfiorava il gol come al 23' con una gran botta di destro al volo. Decisamente più indulgenti in analoga occasione erano invece i tifosi della curva Fiesole con l'ex viola Pazzini. Ed erano costretti ad applaudire al 36' quando Quagliarella, dopo eccellente iniziativa sulla destra di Montolivo, metteva in rete da due passi. Ma il sigillo finale alla festa era di Pirlo, con una delle sue punizioni a giro vincenti, per un risultato ampio che l'Italia del calcio non centrava da moltissimo.
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