UNICREDIT, 20% ROMA A FONDO CINESE
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UNICREDIT, 20% ROMA A FONDO CINESE
Un po' di Roma per tutti. Dopo l'arrivo del magnate americano DiBenedetto, il 20% delle quote della società capitolina potrebbe finire in mano a un fondo governativo cinese. L'annuncio è di Paolo Fiorentino, vice direttore generale di Unicredit, la banca che possiede ancora un buon 40% di azioni giallorosse: "Vogliamo ampliare il gruppo di azionisti per valorizzare il brand Roma. La presenza di investitori asiatici è una buona ipotesi".
"Il momento di turbolenza dei mercati non aiuta a investire in settori non nevralgici come il calcio - ha proseguito Fiorentino -, ma siamo fiduciosi e non abbiamo fretta. Non vogliamo vendere a chiunque, Vediamo se dall'altra parte del mondo esiste un interesse. Abbiamo la possibilità di vendere il 20% della nostra quota". La Roma, così, potrebbe parlare anche cinese mandarino. La trattativa, ovviamente, dovrebbe ottenere il placet degli americani. Ma anche per DiBenedetto potrebbe diventare un'occasione irripetibile. Sir Tom, infatti, partirà a breve con il progetto del nuovo stadio: sarà un iter lungo e costoso, la presenza di nuovi finanziatori non può che essere ben accetta. Anche per soddisfare le esigenze di una piazza che spera presto di tornare a vincere.
E mentre si attende con fervore il coinvolgimento cinese, Unicredit approva il lavoro fatto dalla cordata americana in questa prima fase del nuovo progetto: "DiBenenedetto ha una patina da bonaccione ma sa fare affari. E' piacevole girare per Roma con lui, non si sottrae mai. Lavoriamo molto bene insieme. La scelta di puntare sul suo gruppo è stata azzeccata, sta dando corpo alle aspettative". E il suo stipendio? "Il problema non esiste, il comitato di remunerazione non si è ancora espresso. Tom non ha ancora uno stipendio fisso".[justify]
"Il momento di turbolenza dei mercati non aiuta a investire in settori non nevralgici come il calcio - ha proseguito Fiorentino -, ma siamo fiduciosi e non abbiamo fretta. Non vogliamo vendere a chiunque, Vediamo se dall'altra parte del mondo esiste un interesse. Abbiamo la possibilità di vendere il 20% della nostra quota". La Roma, così, potrebbe parlare anche cinese mandarino. La trattativa, ovviamente, dovrebbe ottenere il placet degli americani. Ma anche per DiBenedetto potrebbe diventare un'occasione irripetibile. Sir Tom, infatti, partirà a breve con il progetto del nuovo stadio: sarà un iter lungo e costoso, la presenza di nuovi finanziatori non può che essere ben accetta. Anche per soddisfare le esigenze di una piazza che spera presto di tornare a vincere.
E mentre si attende con fervore il coinvolgimento cinese, Unicredit approva il lavoro fatto dalla cordata americana in questa prima fase del nuovo progetto: "DiBenenedetto ha una patina da bonaccione ma sa fare affari. E' piacevole girare per Roma con lui, non si sottrae mai. Lavoriamo molto bene insieme. La scelta di puntare sul suo gruppo è stata azzeccata, sta dando corpo alle aspettative". E il suo stipendio? "Il problema non esiste, il comitato di remunerazione non si è ancora espresso. Tom non ha ancora uno stipendio fisso".[justify]
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