Derby capitale, sfida di panchine
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Derby capitale, sfida di panchine
ANDREAZZOLI, DERBY VALE MOLTO PIU' 3 PUNTI - Per Zeman è sempre stata una partita come le altre. Per il suo successore sulla panchina della Roma, invece, "il derby vale molto di più di quello che sono i tre punti". Aurelio Andreazzoli, alla vigilia della sfida dell'Olimpico contro la Lazio, non si nasconde e a carica di mille significati la stracittadina in programma domani sera. "Non ho nemmeno il minimo dubbio ed è inutile negarlo, il derby vale molto di più dei punti in classifica, è così anche per i nostri avversari - spiega il tecnico giallorosso da Trigoria - Vincere ci darebbe il massimo della soddisfazione, ma un pari non sarebbe una mezza sconfitta, dipende da come arriva. Le valutazioni le faremo al 90'". Di certo, una sconfitta chiuderebbe forse in maniera definitiva la porta all'Europa. "Se per noi è l'ultima spiaggia? Più si va avanti e più le partite diminuiscono quindi tutte le occasioni perse non si possono recuperare - ammette Andreazzoli - Dipende da cosa siamo capaci di fare. Se le vinciamo tutte è evidente che l'Europa si avvicina. Non sarà facile, ma il nostro tentativo deve essere quello". Anche perché restare ancora fuori dalle coppe complicherebbe non poco i piani della proprietà americana. Il presidente Pallotta, che a Trigoria ha salutato squadra e allenatore, non ha mai fatto mistero di considerare la vetrina continentale fondamentale per sviluppare a fondo il progetto giallorosso. "Il nostro presidente è venuto a farci visita in un'occasione speciale e questo ci riempie di soddisfazione - sottolinea Andreazzoli - Con Pallotta non abbiamo parlato del mio futuro. A me interessa solo fare bene. Ci è venuto spontaneo parlare di quello che è il futuro immediato, della partita di domani. Speriamo di dare noi a lui la soddisfazione che merita". Per riuscirci, secondo l'allenatore, sarà decisivo "il controllo dei nervi". "Non credo che se giochi in inferiorità numerica puoi pensare di avere dei vantaggi - spiega Andrezzoli - E' chiaro che chi non riuscirà a controllarsi avrà uno svantaggio certo". E il pensiero va subito al derby d'andata, quando De Rossi fu espulso dopo aver colpito al volto Mauri. "Un campione deve sapersi controllare in campo, e credo che Daniele lo farà - taglia corto il tecnico - Non ha avuto un'annata delle più felici ma ha la possibilità col derby di riprendersi tutto e di dimostrare che è in netta ripresa". A dover fare i conti con la tensione, però, sarà lo stesso Andreazzoli, all'esordio in un derby da primo allenatore. "Come sto vivendo questa vigilia? L'ho già vissuta tante volte con molto sentimento e molta apprensione. Diciamo che possiamo moltiplicare per due, ma forse anche per un numero un po' più alto - confessa - Lo vivo con molta tensione, ma con la gioia di partecipare in prima persona. Per me è un grande privilegio e me lo voglio godere fino in fondo". Magari riuscendo a interrompere la striscia negativa della Roma, ko negli ultimi tre derby: "E' innegabile che la Lazio ha dimostrato di essere una squadra importante. E' una squadra che stimo moltissimo anche per come è condotta dal suo allenatore, ma è una squadra da battere". E per riuscirci Andreazzoli potrebbe varare una rivoluzione tattica, affidandosi a una difesa a 4, con Castan e Marquinhos centrali, e Torosidis e Marquinho sugli esterni (Balzaretti non è stato convocato mentre Piris è squalificato). A centrocampo, poi, assieme a De Rossi e Pjanic spazio a Bradley e a uno tra Perrotta e Florenzi. Il reparto offensivo invece sarà tutto sulle spalle di Lamela e Totti, con Destro pronto a subentrare dalla panchina.
PETKOVIC 'NON TEMO ROMA,VOGLIO LAZIO SUPERLATIVA' - In palio ci sono più dei tre punti. Il derby della Capitale, infatti, vale di per se diversi mesi di sfottò. Ma quello di domani sera, visto in ottica europea, ha un'importanza maggiore perché la Roma è la diretta inseguitrice della Lazio per un piazzamento in Europa League. Soltanto tre lunghezze separano le due squadre romane: giusto quelle ottenute dai biancocelesti nella Stracittadina dell'andata. Battere i cugini giallorossi, quindi, è un imperativo in casa Lazio. "Vale un po' più di una partita normale, ma allo stesso modo della nostra precedente partita: al primo derby abbiamo fatto bene, domani cercheremo di dare tutto con intelligenza e umiltà – assicura il tecnico Vladimir Petkovic- . Daremo tutto, ma proprio tutto, per vincere il derby. Contro il Catania abbiamo allontanato un avversario diretto, così cercheremo di fare lo stesso con la Roma e con gli altri. Servirà una Lazio superlativa. Ci basta un pareggio? Se ottengo meno di una vittoria non sono mai contento". A tranquillizzare l'allenatore bosniaco è la maturità acquisita dai suoi giocatori, anche grazie al cammino europeo disputato finora, nonostante l'ultimo e rabbioso ko con il Fenerbahce. "Mi danno fiducia la consapevolezza e la tranquillità che ho visto anche ieri in allenamento – spiega il biancoceleste -: i ragazzi si sono divertiti, anche questa è una maturazione. Tanta gioia che oggi diventa consapevolezza di dover dare il 100%. La rabbia per l'Europa deve essere trasmessa in Europa. Abbiamo giocato molte partite importanti, i viaggi europei possono influenzare sulla forma. Sicuramente però queste esperienze danno qualcosa in più a livello mentale". In fondo, il tecnico di Sarajevo la sua sfida l'ha già vinta. "La Roma è stata valutata da subito come pretendente al campionato, noi non eravamo dati sopra alla decima posizione – ricorda con orgoglio Petkovic -. Noi abbiamo fatto bene, potevamo fare anche meglio. Il derby può darci un input in più per il finale di stagione". La squadra giallorossa, però, è cambiata rispetto a quella del match dell'andata, merito anche della cura Andreazzoli. "E' più prudente, più coperta in fase di possesso palla - rileva il tecnico-. Dobbiamo essere bravi a neutralizzare il loro gioco offensivo. Ho tanto rispetto ma nessuna paura. Dobbiamo cercare di mettere la Roma sotto e vincere il derby". Semmai ad essere spaventati sono i tifosi romanisti. Anche quelli che domani seguiranno il big match, assieme a due 'vecchie glorie' come l'ex giallorosso Sebino Nela e l'ex biancoceleste Vincenzo D'Amico, al Bar dello Sport Peroni (in diretta su Sportitalia 24), une delle iniziative per 'svelenire' il clima della stracittadina: Miroslav Klose, infatti, decisivo nelle ultime tre vittorie dei laziali nel derby, tornerà a guidare l'attacco dopo quasi due mesi di stop. "Ogni dettaglio può essere decisivo, dalla presenza di un campione come Klose alle palle ferme. La differenza però è che dobbiamo rimanere un gruppo unito, che vuole raggiungere un obiettivo", riconosce il bosniaco che opta per il collaudato 4-1-4-1 con in difesa Gonzalez, Biava, Cana e Radu. Davanti a loro Ledesma mentre a centrocampo potrebbe affidarsi a Candreva, Onazi, Hernanes e Lulic. Più difficile, ma non impossibile, il ritorno in campo dall'inizio di capitan Mauri, non ancora al top dopo l'infortunio (domani l'ultimo test e i convocati). Davanti, come detto, il bomber 34enne, anche se non è ancora al 100%. "Sta bene, ieri sera ha mangiato bene – scherza Petkovic-. Si é allenato bene, valuterò anche assieme a lui per domani". Ma di gol alla Roma 'Miro' Klose non è mai sazio.
PETKOVIC 'NON TEMO ROMA,VOGLIO LAZIO SUPERLATIVA' - In palio ci sono più dei tre punti. Il derby della Capitale, infatti, vale di per se diversi mesi di sfottò. Ma quello di domani sera, visto in ottica europea, ha un'importanza maggiore perché la Roma è la diretta inseguitrice della Lazio per un piazzamento in Europa League. Soltanto tre lunghezze separano le due squadre romane: giusto quelle ottenute dai biancocelesti nella Stracittadina dell'andata. Battere i cugini giallorossi, quindi, è un imperativo in casa Lazio. "Vale un po' più di una partita normale, ma allo stesso modo della nostra precedente partita: al primo derby abbiamo fatto bene, domani cercheremo di dare tutto con intelligenza e umiltà – assicura il tecnico Vladimir Petkovic- . Daremo tutto, ma proprio tutto, per vincere il derby. Contro il Catania abbiamo allontanato un avversario diretto, così cercheremo di fare lo stesso con la Roma e con gli altri. Servirà una Lazio superlativa. Ci basta un pareggio? Se ottengo meno di una vittoria non sono mai contento". A tranquillizzare l'allenatore bosniaco è la maturità acquisita dai suoi giocatori, anche grazie al cammino europeo disputato finora, nonostante l'ultimo e rabbioso ko con il Fenerbahce. "Mi danno fiducia la consapevolezza e la tranquillità che ho visto anche ieri in allenamento – spiega il biancoceleste -: i ragazzi si sono divertiti, anche questa è una maturazione. Tanta gioia che oggi diventa consapevolezza di dover dare il 100%. La rabbia per l'Europa deve essere trasmessa in Europa. Abbiamo giocato molte partite importanti, i viaggi europei possono influenzare sulla forma. Sicuramente però queste esperienze danno qualcosa in più a livello mentale". In fondo, il tecnico di Sarajevo la sua sfida l'ha già vinta. "La Roma è stata valutata da subito come pretendente al campionato, noi non eravamo dati sopra alla decima posizione – ricorda con orgoglio Petkovic -. Noi abbiamo fatto bene, potevamo fare anche meglio. Il derby può darci un input in più per il finale di stagione". La squadra giallorossa, però, è cambiata rispetto a quella del match dell'andata, merito anche della cura Andreazzoli. "E' più prudente, più coperta in fase di possesso palla - rileva il tecnico-. Dobbiamo essere bravi a neutralizzare il loro gioco offensivo. Ho tanto rispetto ma nessuna paura. Dobbiamo cercare di mettere la Roma sotto e vincere il derby". Semmai ad essere spaventati sono i tifosi romanisti. Anche quelli che domani seguiranno il big match, assieme a due 'vecchie glorie' come l'ex giallorosso Sebino Nela e l'ex biancoceleste Vincenzo D'Amico, al Bar dello Sport Peroni (in diretta su Sportitalia 24), une delle iniziative per 'svelenire' il clima della stracittadina: Miroslav Klose, infatti, decisivo nelle ultime tre vittorie dei laziali nel derby, tornerà a guidare l'attacco dopo quasi due mesi di stop. "Ogni dettaglio può essere decisivo, dalla presenza di un campione come Klose alle palle ferme. La differenza però è che dobbiamo rimanere un gruppo unito, che vuole raggiungere un obiettivo", riconosce il bosniaco che opta per il collaudato 4-1-4-1 con in difesa Gonzalez, Biava, Cana e Radu. Davanti a loro Ledesma mentre a centrocampo potrebbe affidarsi a Candreva, Onazi, Hernanes e Lulic. Più difficile, ma non impossibile, il ritorno in campo dall'inizio di capitan Mauri, non ancora al top dopo l'infortunio (domani l'ultimo test e i convocati). Davanti, come detto, il bomber 34enne, anche se non è ancora al 100%. "Sta bene, ieri sera ha mangiato bene – scherza Petkovic-. Si é allenato bene, valuterò anche assieme a lui per domani". Ma di gol alla Roma 'Miro' Klose non è mai sazio.
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