CALCIOPOLI,MOGGI CONDANNATO PER SIM
Pagina 1 di 1
CALCIOPOLI,MOGGI CONDANNATO PER SIM
Sono state le "sim" svizzere a incastrare Luciano Moggi. Lo spiegano le motivazioni del processo di Napoli, che ha visto l'ex dg della Juve condannato. L'elemento "ben più pregnante e decisivo" è rappresentato "dall'uso delle schede straniere delle quali è risultata la disponibilità procurata da Moggi a designatori e arbitri". Però "il dibattimento non ha dato la prova del procurato effetto del risultato finale del campionato 2004/2005".
Proprio gli incontri con i designatori fuori delle sedi istituzionali, che emergono dalle intercettazioni telefoniche in prossimità delle partite, l'uso delle schede straniere fornite a arbitri e designatori, ''il continuo e prolungato chiacchierare... che effettivamente può configurare la trasmissione del messaggio potenzialmente idoneo a spingere i designatori, e talora anche gli arbitri, a muoversi in determinale direzioni piuttosto che in altre''. Sono questi i principali elementi di prova alla base della condanna di Moggi, come emerge dalle motivazioni depositate a Napoli. Il tribunale ha spiegato anche che ''trattandosi di reato di tentativo questo non ha la necessitò della conferma, che il dibattimento in verità non ha dato, del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campionato di calcio 2004/2005 a beneficio di questo o quel contendente''.
Il presidente del tribunale, Teresa Casoria, si è soffermata in particolare sul reato di associazione per delinquere indicando ''quelli che si ritengono gli elementi di prova della responsabilità di Moggi, utili a conferirgli la qualifica di capo dell'associazione''. Nelle motivazioni si mette in risalto ''il rapporto diffusamente amichevole degli arbitri con Moggi, che non perde valore indiziante - si legge nella sentenza - solo perché dagli atti emerge il rapporto di altri arbitri non imputati e addirittura di taluno degli arbitri imputati, come De Santis, altrettanto amichevole con dirigenti sportivi curanti interessi diversi da quelli di Moggi, ad esempio Meani (ex dirigente del Milan addetto al settore arbitri, ndr), ben potendo configurarsi l'esistenza dell'associazione''.
Un altro elemento significativo, ad avviso del Tribunale, è rappresentato dal tempestoso dopopartita di Reggina-Juventus con i momenti di tensione tra Moggi e l'arbitro Paparesta. ''Pur se è risultato non vero quello che lo spavaldo Moggi andava diochiarando in giro, e per telefono, cioé di avre chiuso l'arbitro Paparesta nello spogliatoio... nondimeno va valutata la reazione di Paparesta a quella che era pur sempre stata una protesta fuori misura di Moggi per gli errori dell'arbitro, di non inserimento cioé del comportamento furioso nel referto arbitrale, reazione che va interpretata come un effetto del timore reverenziale nei confronti della persona''.
Il tribunale ha sottolineato inoltre il ''rapporto disinibito con i rappresentanti della Figc'' e ha citato a tal proposito una telefonata con l'ex presidente Franco Carraro da cui è emerso ''l'alto livello dell'invadenza nelle soluzioni tecniche'', in riferimento alla Nazionale e sulle scelte dell'allora ct Marcello Lippi.
La sentenza ha parlato pure delle telefonate depositate dalla difesa di Moggi. Riconoscendo che è stata ''se non in diritto, almeno in fatto, molto ostacolata nel suo compito dall'abnorme numero di telefonate intercettate, oltre 171.000, e dal metodo adoperato per il loro uso, indissolubilmente legato ad un modo di avvio e di sviluppo delle indagini per congettura, emerso al dibattimento'', il tribunale ''stima'' di poter affermare che non altro potrebbero dimostrare queste ulteriori trascrizioni se non quello che è già provato dalle reiterate trascrizioni in atti, e cioé, l'esistenza di un quadro sociale delle condotte indicative di una generalizzata tendenza a conquistare il rapporto amichevole, in funzione di suggerimento con designatore e arbitri.
Tra i temi proposti dall'accusa che il tribunale non condivide nella sentenza vi è quello della presunta alterazione dei sorteggi arbitrali: ''Che il sorteggio non sia stato truccato, così come hanno sostenuto le difese, è emerso in maniera sufficientemente chiara al dibattimento. Incomprensibilmente il pm si è ostinato a domandare ai testi di sfere che sia aprivano, di sfere scolorite e di altri particolari della condizione delle sfere, se il meccanismo per la partecipazione ad esso di giornalisti e notaio era tale da porre i due designatori Bergamo e Pairetto nell'impossibilità di realizzare la frode''.
Proprio gli incontri con i designatori fuori delle sedi istituzionali, che emergono dalle intercettazioni telefoniche in prossimità delle partite, l'uso delle schede straniere fornite a arbitri e designatori, ''il continuo e prolungato chiacchierare... che effettivamente può configurare la trasmissione del messaggio potenzialmente idoneo a spingere i designatori, e talora anche gli arbitri, a muoversi in determinale direzioni piuttosto che in altre''. Sono questi i principali elementi di prova alla base della condanna di Moggi, come emerge dalle motivazioni depositate a Napoli. Il tribunale ha spiegato anche che ''trattandosi di reato di tentativo questo non ha la necessitò della conferma, che il dibattimento in verità non ha dato, del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campionato di calcio 2004/2005 a beneficio di questo o quel contendente''.
Il presidente del tribunale, Teresa Casoria, si è soffermata in particolare sul reato di associazione per delinquere indicando ''quelli che si ritengono gli elementi di prova della responsabilità di Moggi, utili a conferirgli la qualifica di capo dell'associazione''. Nelle motivazioni si mette in risalto ''il rapporto diffusamente amichevole degli arbitri con Moggi, che non perde valore indiziante - si legge nella sentenza - solo perché dagli atti emerge il rapporto di altri arbitri non imputati e addirittura di taluno degli arbitri imputati, come De Santis, altrettanto amichevole con dirigenti sportivi curanti interessi diversi da quelli di Moggi, ad esempio Meani (ex dirigente del Milan addetto al settore arbitri, ndr), ben potendo configurarsi l'esistenza dell'associazione''.
Un altro elemento significativo, ad avviso del Tribunale, è rappresentato dal tempestoso dopopartita di Reggina-Juventus con i momenti di tensione tra Moggi e l'arbitro Paparesta. ''Pur se è risultato non vero quello che lo spavaldo Moggi andava diochiarando in giro, e per telefono, cioé di avre chiuso l'arbitro Paparesta nello spogliatoio... nondimeno va valutata la reazione di Paparesta a quella che era pur sempre stata una protesta fuori misura di Moggi per gli errori dell'arbitro, di non inserimento cioé del comportamento furioso nel referto arbitrale, reazione che va interpretata come un effetto del timore reverenziale nei confronti della persona''.
Il tribunale ha sottolineato inoltre il ''rapporto disinibito con i rappresentanti della Figc'' e ha citato a tal proposito una telefonata con l'ex presidente Franco Carraro da cui è emerso ''l'alto livello dell'invadenza nelle soluzioni tecniche'', in riferimento alla Nazionale e sulle scelte dell'allora ct Marcello Lippi.
La sentenza ha parlato pure delle telefonate depositate dalla difesa di Moggi. Riconoscendo che è stata ''se non in diritto, almeno in fatto, molto ostacolata nel suo compito dall'abnorme numero di telefonate intercettate, oltre 171.000, e dal metodo adoperato per il loro uso, indissolubilmente legato ad un modo di avvio e di sviluppo delle indagini per congettura, emerso al dibattimento'', il tribunale ''stima'' di poter affermare che non altro potrebbero dimostrare queste ulteriori trascrizioni se non quello che è già provato dalle reiterate trascrizioni in atti, e cioé, l'esistenza di un quadro sociale delle condotte indicative di una generalizzata tendenza a conquistare il rapporto amichevole, in funzione di suggerimento con designatore e arbitri.
Tra i temi proposti dall'accusa che il tribunale non condivide nella sentenza vi è quello della presunta alterazione dei sorteggi arbitrali: ''Che il sorteggio non sia stato truccato, così come hanno sostenuto le difese, è emerso in maniera sufficientemente chiara al dibattimento. Incomprensibilmente il pm si è ostinato a domandare ai testi di sfere che sia aprivano, di sfere scolorite e di altri particolari della condizione delle sfere, se il meccanismo per la partecipazione ad esso di giornalisti e notaio era tale da porre i due designatori Bergamo e Pairetto nell'impossibilità di realizzare la frode''.
MisterUefa- Esperto
- Messaggi : 544
Data d'iscrizione : 27.06.10
Età : 41
Località : Girifalco
Argomenti simili
» Calciopoli: Moggi all'attacco
» Calciopoli: Figc radia Moggi e Giraudo
» Calciopoli: Ibra, vidi Moggi piangere
» Ghilardi: "Cassano? Il Parma è apposto" Tanzi condannato a 18 anni
» Ghilardi: "Cassano? Il Parma è apposto" Tanzi condannato a 18 anni
» Calciopoli: Figc radia Moggi e Giraudo
» Calciopoli: Ibra, vidi Moggi piangere
» Ghilardi: "Cassano? Il Parma è apposto" Tanzi condannato a 18 anni
» Ghilardi: "Cassano? Il Parma è apposto" Tanzi condannato a 18 anni
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.