CAMORRA, CUPER È NEI GUAI
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CAMORRA, CUPER È NEI GUAI
Non ha davvero portato bene l'Italia a Hector Cuper. Il tecnico argentino, "padre" del 5 maggio interista e dell'esonero di Parma, è finito in guai serissimi per presunti contatti con la camorra. In particolare la Dda accusa "l'hombre vertical" di aver intascato 200mila euro per truccare due gare del campionato spagnolo e due di quello argentino. Due affiliati della camorra avrebbero portato i soldi a Cuper e ricevuto in cambio i risultati.
E' una storia che un po' stupisce e un po' fa pena. Perché non si capisce la necessità di fare cassa vendendosi le partite. E perché, in fondo, Cuper poteva anche non piacere, ma era sempre sembrato persona perbene, seria, "vertical" appunto. Invece eccoti l'uomo che non ti aspetti, che cede, dicono, alle "lusinghe" della peggior malavita made in Italy e che, sempre secondo le indagini, fornisce agli investigatori scuse definite "penose". Come quella storia dei "soldi di mia suocera" che servivano per ristrutturare la casa, una risposta che farebbe ridere se non fosse tragicamente seria.
Come farebbe ridere quanto accaduto all'aeroporto dove due affiliati della camorra avrebbero aggirato i controlli infilandosi i soldi nelle mutande e nei calzini. Poi, una volta arrivati in Spagna, li avrebbero depositati sul tavolo di Cuper per avere in cambio le quattro partite "corrette" dall'argentino. Gli incontri su cui scommettere senza problemi. All'ex tecnico dell'Inter, ora, contestano il riciclaggio. Ed è un'accusa pesante da cui non sembra facilissimo difendersi. Per questo, dopo aver abbozzato risposte al limite della follia, Cuper sarebbe pronto a incontrare di nuovo gli inquirenti. Pare che voglia vuotare il sacco. Vedremo.
E' una storia che un po' stupisce e un po' fa pena. Perché non si capisce la necessità di fare cassa vendendosi le partite. E perché, in fondo, Cuper poteva anche non piacere, ma era sempre sembrato persona perbene, seria, "vertical" appunto. Invece eccoti l'uomo che non ti aspetti, che cede, dicono, alle "lusinghe" della peggior malavita made in Italy e che, sempre secondo le indagini, fornisce agli investigatori scuse definite "penose". Come quella storia dei "soldi di mia suocera" che servivano per ristrutturare la casa, una risposta che farebbe ridere se non fosse tragicamente seria.
Come farebbe ridere quanto accaduto all'aeroporto dove due affiliati della camorra avrebbero aggirato i controlli infilandosi i soldi nelle mutande e nei calzini. Poi, una volta arrivati in Spagna, li avrebbero depositati sul tavolo di Cuper per avere in cambio le quattro partite "corrette" dall'argentino. Gli incontri su cui scommettere senza problemi. All'ex tecnico dell'Inter, ora, contestano il riciclaggio. Ed è un'accusa pesante da cui non sembra facilissimo difendersi. Per questo, dopo aver abbozzato risposte al limite della follia, Cuper sarebbe pronto a incontrare di nuovo gli inquirenti. Pare che voglia vuotare il sacco. Vedremo.
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