ALESSIO BUGNO: "IO PEDALO SULLA FASCIA"
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ALESSIO BUGNO: "IO PEDALO SULLA FASCIA"
Il papà Gianni è stato una leggenda del ciclismo italiano. Ma Alessio Bugno ha scelto il calcio e nel DNA gli è stata trasmessa la voglia di non mollare mai e di dare il cento per cento per la sua società, il Monza che punta alla salvezza in Prima Divisione di Lega Pro. A SportMediaset.it, il difensore, talento classe '90, parla delle sue ambizioni e di quelle della sua squadra. E ci suggerisce due 'dritte' di mercato che gli osservatori faranno bene a segnarsi...
Come mai il figlio di un grandissimo della storia del ciclismo ha deciso di fare il calciatore? Come nasce questa passione?
Perché quando sei piccolo ragioni con il cuore. A me piaceva semplicemente giocare a calcio e, di conseguenza, la decisione è maturata naturalmente.
Un pensierino a ripercorrere le orme paterne l’hai fatto o l’idea non ti mai sfiorato?
Fino all’età di 12 anni ho tenuto aperte entrambe le strade parallelamente. Poi ho fatto una scelta: ho deciso di dedicarmi completamente al calcio e di scartare il mondo del ciclismo.
Che ragazzo è Alessio Bugno nella vita di tutti giorni? E in campo?
Un ragazzo normale a cui piace andare al cinema e divertirsi con gli amici. In campo, invece, sono un giocatore generoso che cerca di mettersi a disposizioni dei compagni. Sei un terzino sinistro, quanti metri ti tocca macinare su quella fascia? Non mi risparmio mai, spesso mi incitano a correre e, mentre “galoppo”, dagli spalti e dal campo, non manca mai qualche “Bugno pedala”.
Il Monza non sta vivendo un buon momento, con soli 2 punti conquistati nelle ultime 7 partite. Perché la squadra sta incontrando tante difficoltà?
E’ un periodo difficile in cui i risultati non vengono. Ora speriamo che la sosta sia davvero servita a invertire il ruolino di marcia.
E’ una stagione al di sotto delle aspettative? Quali sono i vostri obiettivi?
No, le difficoltà ce le aspettavamo fin dall’inizio. Il nostro obiettivo è la salvezza. Eravamo pronti a giocare un campionato in Seconda Divisione ed eravamo attrezzati per questo, ma siamo stati ripescati a inizio stagione (al posto dell’Alessandria retrocessa dalla F.I.G.C. dopo la penalizzazione dovuta al calcioscommesse, ndr) e ora non possiamo infliggere ai nostri tifosi la seconda retrocessione consecutiva.
E a proposito delle tue ambizioni personali?
Vorrei togliermi qualche vizio e tengo soprattutto a continuare la mia carriera calcistica cercando con determinazione di migliorarla il più possibile. Il mio scopo è riuscire a dare da mangiare alla mia famiglia.
C’è un tuo compagno di squadra che secondo te è pronto per il grande salto?
Il Monza è una squadra molto giovane e di conseguenza ci sono molti calciatori promettenti. Ne scelgo due su tutti: Paolo Valagussa, centrocampista classe ’93 e Marco Anghileri, classe ’91, anche lui centrocampista. Loro sono pronti per palcoscenici più importanti.
Come mai il figlio di un grandissimo della storia del ciclismo ha deciso di fare il calciatore? Come nasce questa passione?
Perché quando sei piccolo ragioni con il cuore. A me piaceva semplicemente giocare a calcio e, di conseguenza, la decisione è maturata naturalmente.
Un pensierino a ripercorrere le orme paterne l’hai fatto o l’idea non ti mai sfiorato?
Fino all’età di 12 anni ho tenuto aperte entrambe le strade parallelamente. Poi ho fatto una scelta: ho deciso di dedicarmi completamente al calcio e di scartare il mondo del ciclismo.
Che ragazzo è Alessio Bugno nella vita di tutti giorni? E in campo?
Un ragazzo normale a cui piace andare al cinema e divertirsi con gli amici. In campo, invece, sono un giocatore generoso che cerca di mettersi a disposizioni dei compagni. Sei un terzino sinistro, quanti metri ti tocca macinare su quella fascia? Non mi risparmio mai, spesso mi incitano a correre e, mentre “galoppo”, dagli spalti e dal campo, non manca mai qualche “Bugno pedala”.
Il Monza non sta vivendo un buon momento, con soli 2 punti conquistati nelle ultime 7 partite. Perché la squadra sta incontrando tante difficoltà?
E’ un periodo difficile in cui i risultati non vengono. Ora speriamo che la sosta sia davvero servita a invertire il ruolino di marcia.
E’ una stagione al di sotto delle aspettative? Quali sono i vostri obiettivi?
No, le difficoltà ce le aspettavamo fin dall’inizio. Il nostro obiettivo è la salvezza. Eravamo pronti a giocare un campionato in Seconda Divisione ed eravamo attrezzati per questo, ma siamo stati ripescati a inizio stagione (al posto dell’Alessandria retrocessa dalla F.I.G.C. dopo la penalizzazione dovuta al calcioscommesse, ndr) e ora non possiamo infliggere ai nostri tifosi la seconda retrocessione consecutiva.
E a proposito delle tue ambizioni personali?
Vorrei togliermi qualche vizio e tengo soprattutto a continuare la mia carriera calcistica cercando con determinazione di migliorarla il più possibile. Il mio scopo è riuscire a dare da mangiare alla mia famiglia.
C’è un tuo compagno di squadra che secondo te è pronto per il grande salto?
Il Monza è una squadra molto giovane e di conseguenza ci sono molti calciatori promettenti. Ne scelgo due su tutti: Paolo Valagussa, centrocampista classe ’93 e Marco Anghileri, classe ’91, anche lui centrocampista. Loro sono pronti per palcoscenici più importanti.
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