L'INTER FA FESTA CON MILITO: 4-1
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L'INTER FA FESTA CON MILITO: 4-1
L'Inter supera 4-1 il Lecce a San Siro e chiude l'anno con la quarta vittoria di fila. Ma la partita comincia in salita per i nerazzurri: al 19' Muriel porta in vantaggio gli ospiti. La reazione è però agguerrita e dopo quattro legni al 34' arriva il pareggio di Pazzini su cross di Maicon. A inizio ripresa ecco il Principe, che firma il 2-1. Julio Cesar salva il risultato su Corvia, che poi si mangia il pari. Poi ecco i gol di Cambiasso e Alvarez.
LA PARTITA
Due le mosse a sorpresa di Ranieri: Cambiasso finisce in panchina per far posto al giovane Faraoni e in attacco c'è Forlan e non Milito al fianco di Pazzini. L'ultima volta da titolare dell'attaccante uruguaiano risale al 1° ottobre, nello 0-3 di San Siro contro il Napoli. Cosmi risponde con la coppia Muriel-Di Michele. Novità Gabrieli tra i pali al posto dell'indisposto Petrachi.
Nel primo tempo di San Siro succede l'incredibile: in effetti colpire quattro legni nel giro di una decina di minuti fa gridare al sortilegio. E' l'Inter a fare la partita, con il Lecce che prova a ripartire sfruttando la velocità dei suoi attaccanti. Ed è proprio su una palla rubata a centrocampo che scatta il contropiede micidiale dei pugliesi: Obodo serve Muriel, che parte come un razzo, si beve tutta la difesa nerazzurra e infila Julio Cesar. E' il minuto numero 19.
Pazzini è troppo solo in mezzo ai tre centrali del Lecce, con Forlan che preferisce andare a prendersi palla sulla trequarti. E allora gli uomini di Ranieri ci provano con le conclusioni dalla distanza: è il 24' quando Forlan colpisce il palo con un sinistro da fuori. Sulla destra sale in cattedra Maicon, che comincia a sfornare cross su cross e il risultato si vede: traversa piena di Pazzini e palo di Samuel. Ancora un palo di Forlan ed ecco che al 34' l'incantesimo si spezza, con l'ennesimo traversone di Maicon e Pazzini che anticipa il portiere Gabrieli e Tomovic e realizza l'1-1. Ora la squadra di Cosmi è all'angolo, annichilita dalla reazione dei padroni di casa. E prima della fine della frazione bello stacco di testa del Pazzo che finisce fuori.
Doppio cambio per l'Inter a inizio ripresa: fuori Faraoni e Forlan, dentro Milito e Cambiasso. Passano quattro minuti e riecco il Principe, quello vero, che raccoglie un grande suggerimento di Alvarez e batte Gabrieli. Il Lecce concede ampi spazi (Pazzini da solo non inquadra la porta) ma la partita è apertissima perché il contropiede dei salentini è micidiale. Eccezionale Julio Cesar su Corvia, entrato in campo al posto di Muriel. E ancora Corvia, lanciato da un attivissimo Cuadrado, spara alto a tu per tu col portiere brasiliano. Occasione divorata. I nerazzurri soffrono e Ranieri decide di togliere Pazzini e di infoltire il centrocampo con Obi. Due minuti e l'Inter trova il terzo gol con un tap-in di Cambiasso su splendida azione di Nagatomo, che si ripete otto minuti dopo questa volta per Alvarez. L'argentino è vittima dei crampi ma ha la forza per sfornare un sinistro al volo tra le gambe di Gabrieli. Nel finale c'è ancora spazio per un Maicon arrabbiato per una gomitata in faccia da parte di Giacomazzi. Poker di pali, poker di gol e poker di vittorie consecutive per l'Inter, che soffre la velocità del Lecce ma può contare sui suoi campioni. E' rinascita e quinto posto.
LA PARTITA
Due le mosse a sorpresa di Ranieri: Cambiasso finisce in panchina per far posto al giovane Faraoni e in attacco c'è Forlan e non Milito al fianco di Pazzini. L'ultima volta da titolare dell'attaccante uruguaiano risale al 1° ottobre, nello 0-3 di San Siro contro il Napoli. Cosmi risponde con la coppia Muriel-Di Michele. Novità Gabrieli tra i pali al posto dell'indisposto Petrachi.
Nel primo tempo di San Siro succede l'incredibile: in effetti colpire quattro legni nel giro di una decina di minuti fa gridare al sortilegio. E' l'Inter a fare la partita, con il Lecce che prova a ripartire sfruttando la velocità dei suoi attaccanti. Ed è proprio su una palla rubata a centrocampo che scatta il contropiede micidiale dei pugliesi: Obodo serve Muriel, che parte come un razzo, si beve tutta la difesa nerazzurra e infila Julio Cesar. E' il minuto numero 19.
Pazzini è troppo solo in mezzo ai tre centrali del Lecce, con Forlan che preferisce andare a prendersi palla sulla trequarti. E allora gli uomini di Ranieri ci provano con le conclusioni dalla distanza: è il 24' quando Forlan colpisce il palo con un sinistro da fuori. Sulla destra sale in cattedra Maicon, che comincia a sfornare cross su cross e il risultato si vede: traversa piena di Pazzini e palo di Samuel. Ancora un palo di Forlan ed ecco che al 34' l'incantesimo si spezza, con l'ennesimo traversone di Maicon e Pazzini che anticipa il portiere Gabrieli e Tomovic e realizza l'1-1. Ora la squadra di Cosmi è all'angolo, annichilita dalla reazione dei padroni di casa. E prima della fine della frazione bello stacco di testa del Pazzo che finisce fuori.
Doppio cambio per l'Inter a inizio ripresa: fuori Faraoni e Forlan, dentro Milito e Cambiasso. Passano quattro minuti e riecco il Principe, quello vero, che raccoglie un grande suggerimento di Alvarez e batte Gabrieli. Il Lecce concede ampi spazi (Pazzini da solo non inquadra la porta) ma la partita è apertissima perché il contropiede dei salentini è micidiale. Eccezionale Julio Cesar su Corvia, entrato in campo al posto di Muriel. E ancora Corvia, lanciato da un attivissimo Cuadrado, spara alto a tu per tu col portiere brasiliano. Occasione divorata. I nerazzurri soffrono e Ranieri decide di togliere Pazzini e di infoltire il centrocampo con Obi. Due minuti e l'Inter trova il terzo gol con un tap-in di Cambiasso su splendida azione di Nagatomo, che si ripete otto minuti dopo questa volta per Alvarez. L'argentino è vittima dei crampi ma ha la forza per sfornare un sinistro al volo tra le gambe di Gabrieli. Nel finale c'è ancora spazio per un Maicon arrabbiato per una gomitata in faccia da parte di Giacomazzi. Poker di pali, poker di gol e poker di vittorie consecutive per l'Inter, che soffre la velocità del Lecce ma può contare sui suoi campioni. E' rinascita e quinto posto.
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