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ROMA-JUVE: EMOZIONI E PAREGGIO

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Messaggio  MisterUefa Lun Dic 12, 2011 11:00 pm

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Il posticipo della 15.a giornata tra Roma e Juventus finisce 1-1 in un crescendo di emozioni. Nel 1° tempo, vantaggio giallorosso con De Rossi al 6' e poi sterile predominio bianconero. Nella ripresa, la gara esplode: pari Juve con Chiellini al 61', subito dopo Buffon para un rigore a Totti. Nei 10' finali, grandi occasioni da una parte e dall'altra: ma Quagliarella e ancora Totti falliscono i match-ball. Juve sempre in testa, ma con l'Udinese.

LA PARTITA
Frenatina, si potrebbe definire quella della Juventus a Roma. O forse no, perché pensandoci bene poteva pure finire male. E' la classica situazione da bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, una partita buona per aprire il dibattito se la Signora si deve rammaricare per due punti lasciati per strada o se, nell'economia scudetto, portare a casa la pellaccia in una trasferta che, per tradizione e situazione contingente degli avversari, era tutto meno che morbida. E la Roma, appunto? Il giudizio rimane sospeso, l'indice Luis Enrique, tuttavia, deve risultare in leggero rialzo: anche se con il consueto sprezzo del pericolo, l'ostinazione di non dedicarsi maggiormente alla santa causa difensiva, i giallorossi hanno tenuto testa e spaventato, specie dopo l'1-1, la capolista. E dopo il disastro ferroviario di Firenze, non è cosa da poco.

Qualsiasi ragionamento pre-gara, qualsiasi logica di approccio salta dopo pochi minuti, quando De Rossi e Vidal confezionano in coppia il vantaggio romanista. Un gol nato da calcio d'angolo sul quale la Signora commette un tris di sciocchezze non degne di una squadra di vertice: Totti è liberissimo di crossare dopo avere compiuto lo scambio breve dall'angolo, De Rossi è smarcato al punto di potere calciare con una girata non molto stretta e infine il cileno, piazzato poco avanti alla linea bianca, riesce a mancare di netto una palla di cui si potevano contare i giri. Una frittata che attiva immediatamente il tremendismo Juve (una volta lo si diceva del Toro…): pressing altissimo, fasce battute a maglio approfittando anche dei soliti, traballanti meccanismi difensivi di Luis Enrique. Taddei, a destra, tiene botta col dodici polmoni Estigarribia, non così José Angel dall'altra parte.

Il pareggio, specie nella fase centrale del primo tempo, sembra uno di quei sostituti pronti a entrare in campo, con a fianco quarto uomo e tabellone: eppure, entra solo al 16' della ripresa, proprio quando la Roma sembra avere finalmente trovato la maniera (e la testa) per difendersi con più raziocinio, di fare un'opposizione più concreta già a centrocampo con il risultato, tra l'altro, di rendersi molto più insidiosa nei contrattacchi. Aggiustatori dell'imbattibilità juventina sono Chiellini, che è l'uomo che infila Stekelenburg arrivando per primo su un tiro svirgolato di Estigarribia, e soprattutto Gigi Buffon, che due minuti dopo l'1-1 vince una sfida di highlander con Totti: il teatro del duello è un calcio di rigore apparentemente non limpidissimo, ma concesso con sicurezza da Orsato per un contatto tra Vidal e Lamela. Il Capitano spara di collo pieno, Superman lo conosce e va deciso da una parte: intervento strepitoso. Un'emozione per nulla da poco che stappa un'ultima fetta di partita vivace, tenuta sull'opzione "tripla in schedina" grazie a una Roma che, con gli innesti a centrocampo dei vecchi legionari Simplicio e Perrotta al posto di Viviani e Greco, riesce sorprendentemente a riassaporare l'amato possesso palla e a pizzicare con il movimento di Osvaldo e gli inserimenti dei neo-entrati. Forse ci crede un po' troppo, la Lupa. E nel finale, la Juventus ha praterie invitanti per il gollasso spacca partita in contropiede. Giaccherini e, soprattutto, Quagliarella (bravissimo Stekelenburg), si ritrovano sul piede la palla della gloria: ma dall'altra parte l'attimo fuggente ce l'ha anche Totti: il risultato finale è che nessuno prende il tram dei tre punti. Si vede che sul tabellino, sugli almanacchi, stavolta dovevano rimanerci solo i difensori e i portieri. Giusto così.
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