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Juventus batte Lazio 2-0

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Messaggio  Presidente Sab Dic 05, 2015 2:13 am

Juventus batte Lazio 2-0 Paulo-dybala-lazio-juventus-serie-a_11f3gri3fpckk1mrslhwyifc5e
La Juventus è ufficialmente tornata: quinta vittoria consecutiva in campionato. Superata la prova del nove per i bianconeri, i quali battono senza grossi problemi la Lazio, rilanciando definitivamente le proprie ambizioni in chiave scudetto. I campioni d'Italia in carica, trascinati da un ottimo Dybala, palesano una condizione atletica in crescita e, fino alla sosta natalizia, potranno concretamente pensare di premere violentemente sull'acceleratore. I biancocelesti, invece, pagano una situazione generale preoccupante. Confusione tattica, poco carattere e tanta paura. E la panchina di Stefano Pioli, intanto, inizia a traballare pericolosamente.
ESCLUSIONI ECCELLENTI – La Lazio, alla ricerca di risultati, prova a scuotersi con il solito 4-2-3-1: Marchetti a difendere i pali; Basta, Mauricio, Gentiletti e Radu in difesa; Biglia e Parolo davanti alla difesa a dare quantità e qualità; Candreva, Milinkovic-Savic e Kishna ad agire dietro il veterano Klose. Non grandi le novità, questa volta, targate Juventus. Solido 3-5-2 composto da Buffon in porta; Barzagli, Bonucci e Chiellini confermatissimi nel pacchetto arretrato; Lichtsteiner e Alex Sandro sugli esterni; Sturaro, Marchisio e il rientrante Asamoah a centrocampo; Mandzukic e Dybala in avanti. Pogba assente per squalifica.
ED E' SUBITO JUVE – Alex Sandro è in fiducia, prova fin da subito ad arare la corsia di competenza, provando a mettere Basta in difficoltà sul duello atletico. La prima conclusione della partita è di Candreva, destro potente ma non preciso controllato visivamente da Buffon. Al primo spunto, quasi per caso, è la Juventus a passare in vantaggio attraverso una sfortunata autorete di Gentiletti causata da un'intuizione di Dybala. Insomma, è immediatamente notte fonda per la truppa casalinga. Mandzukic aiuta la squadra in fase di non possesso, chiusure sulle corsie esterne per limitare il possesso della Lazio, da sempre caratteristica primaria dell'ariete croato. La Joya, come ormai da prassi, arretra soventemente il suo raggio d'azione per favorire la fluidità della manovra bianconera e, da una sua accelerazione, nasce il giallo per Gentiletti. La Lazio, per nulla aiutata dal clima di contestazione, cerca di allargare il gioco per creare la superiorità numerica contro i terzini della Juventus: poche idee e confuse. Le migliori azioni della Vecchia Signora nascono sulla sua sinistra, Asamoah risponde “presente” e dialoga ripetutamente con Alex Sandro, quest'ultimo difficile da fermare per tutti.
MAGIA DI DYBALA – La compagine capitolina prova ad affidarsi all'esperienza di Klose, solo contro la solidità bianconera, non il massimo per un attaccante. Nel cuore del primo tempo, seppur in maniera confusionaria, la Lazio riesce a chiudere per diversi minuti la Juventus nella propria area, profondendo una buona reazione caratteriale. I torinesi faticano a gestire il vantaggio, poca lucidità in fase d'uscita, punte obbligate a fare il lavoro sporco. Mandzukic guadagna un giallo ingenuo per proteste. E, nel miglior momento della Lazio, è Madama a trovare il raddoppio con Dybala: sinistro all'angolino e tanti saluti a Marchetti. I biancocelesti, visibilmente demoralizzati, faticano a rientrare in partita e, di conseguenza, i campioni d'Italia hanno gioco facile. Mandzukic fa tanto lavoro sporco, non bello da vedere ma estremamente pratico, calciatore che ogni allenatore vorrebbe allenare. Il pacchetto arretrato bianconero giganteggia contro la fase offensiva laziale, costringendo Pioli a trovare soluzioni alternative nell'intervallo.
LAZIO, TANTI BOCCIATI – Kishna e Candreva vengono sostituiti da Felipe Anderson e Keita, doppia mossa decisa quella messa a segno da Pioli, per nulla contento del primo tempo proposto dalla Lazio. Ma la musica non cambia. Possesso di palla sterile per i padroni di casa, ben controllati dagli ospiti, cresciuti prepotentemente pure atleticamente. Dybala in contropiede prova a chiuderla, Gentiletti non riesce a tenere la Joya, il cui tentativo si spegne abbondantemente fuori. Ma è questo il motivo dell'incontro cercato dalla Vecchia Signora, per nulla intenzionata ad alzare i ritmi di gara, seguendo quanto richiesto esplicitamente da Allegri. Felipe Anderson e Milinkovic-Savic, in un deserto disarmante di idee, provano a trascinare i propri compagni al goal della speranza. Troppo poco, però, per impensierire un avversario quadrato.
ASAMOAH C'E' – Allegri opta per l'inserimento di Evra al posto di Asamoah, buona la prova del ghanese al rientro, vero e proprio acquisto per Madama. Alex Sandro viene spostato da interno, ruolo in cui s'è esercitato nei giorni scorsi – in piena emergenza – a Vinovo. Ultimo cambio per la Lazio: Matri; da sempre nelle simpatie del popolo zebrato per via di un passato vincente proprio tra le fila della Juventus. Keita, dopo una giocata di sponda, di destro trova attento Buffon. Cuadrado per Dybala, Morata per Mandzukic, 5-4-1 di puro contenimento negli attimi finali. Il resto è pura noia, Lazio lontanissima parente di quella tanto ammirata nella passata stagione, Juventus in filotto. E ora, pensare nuovamente allo scudetto, non è più utopia. Ah il calcio...
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