Strage al Love Parade: una bresciana di 21 anni, tra le vittime
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Strage al Love Parade: una bresciana di 21 anni, tra le vittime
ROMA - C'é anche una italiana tra le vittime della spaventosa ressa nel tunnel di accesso alla Love Parade di Duisburg: si chiamava Giulia Minola, 21 anni, di Brescia. Un'altra ragazza, di Torino, che si trovava con Giulia, è rimasta ferita, per fortuna in modo lieve. Il bilancio della tragedia, provvisorio, è fermo a 19 morti e 340 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Le autorità di Duisburg hanno attivato un numero di emergenza per chi cerca notizie di familiari che si teme siano rimasti coinvolti nella tragedia. Il numero da chiamare è 0049 203 94 000.
Con il passare delle ore, i contorni della tragedia si definiscono meglio, anche grazie alle numerose sequenze filmate dai partecipanti e pubblicate su Youtube e raccontate su Twitter e Facebook, e scatenano le polemiche su sicurezza e comportamento delle forze dell'ordine.
"L'unica musica che ho sentito sono state le sirene e gli elicotteri!! Non riuscivamo a credere a quello che stava succedendo", ha scritto Marco, originario di Belluno e attualmente residente in Germania. Altri si trovavano nel tunnel, i loro racconti fanno rabbrividire: "Sono arrivato al tunnel verso le 17. C'erano troppe barriere, i passaggi erano troppo stretti per essere superati agevolmente", ricorda Alexis, 28 anni, di Wuppertal: "Era pazzesco. La polizia stava su delle scale e cercava di tirare fuori la gente. Alcuni hanno provato a distruggere le barriere". "Ho fatto un corso di pronto soccorso, ho cercato di aiutare un po'. La gente era disidratata, alcuni continuavano a bere alcol e assumere droghe", racconta invece Anneke, 18 anni, una neozelandese: "Poi sono andata a ballare, aveva bisogno di rilassarmi".
Sulla stampa tedesca infuriano le polemiche: troppo pochi 1.200 agenti di polizia per controllare una massa di oltre 1,4 milioni di persone, scrivono in molti sottolineando anche le carenze dell'organizzazione. "L'organizzazione era carente. Non c'era molto da bere se non alcol. E anche se il parco era pieno, hanno continuato a far arrivare gente", denuncia Patrick, 22 anni. Le drammatiche immagini finite su Youtube sembrano confermare queste tesi: in una in particolare, si vedono i vani tentativi di una manciata di agenti di far defluire la folla dalle scale del cavalcavia che sovrasta il tunnel pochi minuti prima della tragedia. L'invito degli agenti ad arretrare viene accolto da una selva di fischi e decine di diti medi alzati. Una ragazza ha commentato il video così: "Non la chiameranno più Love Parade, ma Death Parade".
Sono sei gli stranieri morti nella tragedia della Love Parade di Duisburg. Lo riferiscono fonti della polizia precisando che tra le 19 vittime ci sono un'italiana, un'australiana, una cinese, un olandese e un uomo e una donna di nazionalità spagnola. In precedenza la polizia aveva dato conto di quattro stranieri tra i morti. Delle 19 vittime ne sono state identificate finora 18.
PAPA, PROFONDO DOLORE PER TRAGEDIA - "Profondo dolore" per la "tragedia" di Duisburg è stato espresso oggi dal papa, subito dopo l'Angelus domenicale a Castelgandolfo. "Ricordo nella preghiera - ha detto - i giovani che hanno perso la vita".
"Al nostro misericordioso Padre Celeste affido oggi in particolare - ha detto Benedetto XVI nei saluti in tedesco - i giovani che ieri a Duisburg hanno perso la vita in modo tragico". "Per i loro parenti e amici che si trovano nel dolore, come pure per i molti feriti, chiedo il conforto e la vicinanza dello Spirito santo", ha aggiunto. Sempre durante l'Angelus a Castelgandolfo, il Papa ha ricordato che oggi si celebra la festa di San Giacomo e che quest'anno cade l'anno santo di Santiago di Compostela. Anche lui, ha aggiunto si unirà ai tanti pellegrini che si recheranno a rendere omaggio al Santo. Infatti, il prossimo novembre, Benedetto XVI compirà un viaggio in Spagna con tappe a Santiago di Compostela e a Barcellona. "Seguendo le orme dell'apostolo, cerchiamo di percorrere il cammino della nostra vita dando testimonianza costante di fede, di speranza e carita", ha osservato.
BERTOLASO, IN ITALIA NON SAREBBE MAI SUCCESSO - "Un caso da manuale di tutto quello che non si deve fare per organizzare un raduno del genere". E' secco il commento su quanto accaduto a Duisburg del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che sottolinea all'ANSA come "in Italia non sarebbe mai potuto accadere, anche grazie all'esperienza che abbiamo maturato nell'organizzazione dei Grandi Eventi: dalla Giornata Mondiale dei giovani del 2000 ai funerali di papa Giovanni Paolo II nel 2005". Si parla, spiega Bertolaso, "di una folla superiore al milione e mezzo di persone per la Love Parade di Duisburg: sono numeri impressionanti che presuppongono un'esperienza in materia che non può essere quella degli organizzatori di concerti. E forse - aggiunge - oggi qualcuno si renderà conto del perché in Italia è la Protezione civile a gestire i grandi eventi: quella legge è stata voluta proprio per garantire al meglio la sicurezza delle persone".
Con il passare delle ore, i contorni della tragedia si definiscono meglio, anche grazie alle numerose sequenze filmate dai partecipanti e pubblicate su Youtube e raccontate su Twitter e Facebook, e scatenano le polemiche su sicurezza e comportamento delle forze dell'ordine.
"L'unica musica che ho sentito sono state le sirene e gli elicotteri!! Non riuscivamo a credere a quello che stava succedendo", ha scritto Marco, originario di Belluno e attualmente residente in Germania. Altri si trovavano nel tunnel, i loro racconti fanno rabbrividire: "Sono arrivato al tunnel verso le 17. C'erano troppe barriere, i passaggi erano troppo stretti per essere superati agevolmente", ricorda Alexis, 28 anni, di Wuppertal: "Era pazzesco. La polizia stava su delle scale e cercava di tirare fuori la gente. Alcuni hanno provato a distruggere le barriere". "Ho fatto un corso di pronto soccorso, ho cercato di aiutare un po'. La gente era disidratata, alcuni continuavano a bere alcol e assumere droghe", racconta invece Anneke, 18 anni, una neozelandese: "Poi sono andata a ballare, aveva bisogno di rilassarmi".
Sulla stampa tedesca infuriano le polemiche: troppo pochi 1.200 agenti di polizia per controllare una massa di oltre 1,4 milioni di persone, scrivono in molti sottolineando anche le carenze dell'organizzazione. "L'organizzazione era carente. Non c'era molto da bere se non alcol. E anche se il parco era pieno, hanno continuato a far arrivare gente", denuncia Patrick, 22 anni. Le drammatiche immagini finite su Youtube sembrano confermare queste tesi: in una in particolare, si vedono i vani tentativi di una manciata di agenti di far defluire la folla dalle scale del cavalcavia che sovrasta il tunnel pochi minuti prima della tragedia. L'invito degli agenti ad arretrare viene accolto da una selva di fischi e decine di diti medi alzati. Una ragazza ha commentato il video così: "Non la chiameranno più Love Parade, ma Death Parade".
Sono sei gli stranieri morti nella tragedia della Love Parade di Duisburg. Lo riferiscono fonti della polizia precisando che tra le 19 vittime ci sono un'italiana, un'australiana, una cinese, un olandese e un uomo e una donna di nazionalità spagnola. In precedenza la polizia aveva dato conto di quattro stranieri tra i morti. Delle 19 vittime ne sono state identificate finora 18.
PAPA, PROFONDO DOLORE PER TRAGEDIA - "Profondo dolore" per la "tragedia" di Duisburg è stato espresso oggi dal papa, subito dopo l'Angelus domenicale a Castelgandolfo. "Ricordo nella preghiera - ha detto - i giovani che hanno perso la vita".
"Al nostro misericordioso Padre Celeste affido oggi in particolare - ha detto Benedetto XVI nei saluti in tedesco - i giovani che ieri a Duisburg hanno perso la vita in modo tragico". "Per i loro parenti e amici che si trovano nel dolore, come pure per i molti feriti, chiedo il conforto e la vicinanza dello Spirito santo", ha aggiunto. Sempre durante l'Angelus a Castelgandolfo, il Papa ha ricordato che oggi si celebra la festa di San Giacomo e che quest'anno cade l'anno santo di Santiago di Compostela. Anche lui, ha aggiunto si unirà ai tanti pellegrini che si recheranno a rendere omaggio al Santo. Infatti, il prossimo novembre, Benedetto XVI compirà un viaggio in Spagna con tappe a Santiago di Compostela e a Barcellona. "Seguendo le orme dell'apostolo, cerchiamo di percorrere il cammino della nostra vita dando testimonianza costante di fede, di speranza e carita", ha osservato.
BERTOLASO, IN ITALIA NON SAREBBE MAI SUCCESSO - "Un caso da manuale di tutto quello che non si deve fare per organizzare un raduno del genere". E' secco il commento su quanto accaduto a Duisburg del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che sottolinea all'ANSA come "in Italia non sarebbe mai potuto accadere, anche grazie all'esperienza che abbiamo maturato nell'organizzazione dei Grandi Eventi: dalla Giornata Mondiale dei giovani del 2000 ai funerali di papa Giovanni Paolo II nel 2005". Si parla, spiega Bertolaso, "di una folla superiore al milione e mezzo di persone per la Love Parade di Duisburg: sono numeri impressionanti che presuppongono un'esperienza in materia che non può essere quella degli organizzatori di concerti. E forse - aggiunge - oggi qualcuno si renderà conto del perché in Italia è la Protezione civile a gestire i grandi eventi: quella legge è stata voluta proprio per garantire al meglio la sicurezza delle persone".
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